Salta al contenuto principale

Gli antibiotici nel ciclismo possono influenzare la prestazione e l’allenamento?

Introduzione

Con il termine "antibiotici" ci si riferisce comunemente a tutte quelle sostanze, sia di origine naturale che di origine sintetica, in grado di uccidere batteri (farmaci battericidi) o di arrestarne la crescita (farmaci batteriostatici).

Gli antibiotici possono scatenare molteplici effetti avversi: dai più lievi fino a quelli più gravi.

Inoltre bisogna tenere conto anche della variabilità di risposta alla terapia antibiotica che c'è fra una persona e l’altra: non è detto che gli effetti collaterali si manifestino tutti e con la stessa intensità. Ogni persona possiede una propria sensibilità nei confronti di un farmaco.

Alcuni effetti avversi più lievi e frequenti sono correlati, generalmente, all'interazione degli antibiotici con la ricca flora batterica (o microbiota umano) che popola il nostro organismo.

Con l’assunzione di antibiotici, questo equilibrio può alterarsi e comportare l'insorgenza di effetti dannosi: fra questi ricordiamo nausea, vomito e diarrea.

Infatti, non è insolito che il medico o il farmacista, insieme alla terapia antibiotica, consiglino anche un trattamento a base di fermenti lattici.

Un altro effetto indesiderato è la carenza vitaminica, causata dall'uccisione dei batteri responsabili della sintesi delle vitamine stesse e che possiamo superare con un’integrazione vitaminica.

 

Antibiotici e attività fisica possono coesistere?

Se stiamo assumendo un antibiotico significa che stiamo trattando un’infezione. La gravità e la causa del problema potrebbero incidere sull’esito della prestazione atletica.

Quali sono le conseguenze?

Dopo un ciclo di terapia, serve un periodo di tempo per ripristinare la flora intestinale, che varia in base alla durata del trattamento. I disturbi possono manifestarsi con episodi di diarrea e conseguente perdita di liquidi ed elettroliti. Oppure in maniera latente, con alterazioni metaboliche, tipo la produzione di acidi grassi a catena corta, come quello propionico, butirrico e acetico, sintetizzati dalla stessa flora intestinale. Quando immessi nel torrente circolatorio, si trovano in forma libera, ovvero non legati ad altre specie chimiche, e rappresentano un’importante fonte di energia per i muscoli, soprattutto durante gli sforzi prolungati.

Come comportarsi durante la terapia antibiotica?

1) Seguire la terapia rispettando gli orari e portandola a termine!

2) Integrare la terapia con un supporto di fermenti lattici adeguati

3) È inoltre necessario impostare una dieta ricca di sali minerali, vitamine, frutta e verdura, e riprendere l’attività fisica in maniera graduale, solo a guarigione avvenuta.

 

Qual è il messaggio da far passare?

Gli antibiotici possono avere effetti indesiderati, ma non devono essere ritenuti i responsabili di prestazioni fisiche sottotono, né tantomeno demonizzati.

L’antibiotico ha cambiato la storia dell’umanità e ad essi si deve la cura di moltissime infezioni causa di morte.

Vanno sicuramente evitati l’abuso e il fai da te! Al giorno d’oggi, infatti, il fenomeno più allarmante rimane quello della resistenza batterica legati ad un uso non corretto e indiscriminato dei suddetti farmaci. Vanno sempre utilizzati secondo dosi e tempi indicati dal medico per curare infezioni batteriche e non virali e solo se strettamente necessario.

 

Conclusioni

Nel caso dell’utilizzo di antibiotici nella pratica sportiva, è l’infezione che debilita l’organismo e non l’antibiotico.